Notule

 

 

(A cura di LORENZO L. BORGIA & ROBERTO COLONNA)

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XVI – 07 dicembre 2019.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: BREVI INFORMAZIONI]

 

Particolarità della crescita e dell’involuzione del cervello autistico e nuovo metodo per la diagnosi MRI. L’autismo è caratterizzato, nelle fasi più precoci dello sviluppo, da una crescita volumetrica del cervello superiore alla media e, nell’età avanzata, da un’accentuata perdita di volume e numero di neuroni nelle strutture encefaliche principali. Per tale caratteristica, le anomalie anatomiche del cervello autistico sono descritte in rapporto all’età. Eric Courchesne e colleghi hanno condotto un decennio fa un’analisi longitudinale su 586 sezioni MRI di cervelli autistici dai dodici mesi dalla nascita ai 50 anni di età, riportando le variazioni volumetriche all’epoca della vita. La banca-dati prodotta da questo lavoro era di molte volte maggiore del set di dati di cui si disponeva all’epoca della pubblicazione. Gli interessanti risultati suggerivano alterazioni specifiche per età dell’espressione genica, e anomalie molecolari, sinaptiche, cellulari e di circuito caratteristiche della fase della vita. [Courchesne E., et al. Brain Res. AOP – doi: 10.1016/j.brainres.2010.09.101, 2010].

Alla luce della ricerca condotta negli anni seguenti, gli esiti dello studio di Courchesne e colleghi risultano confermati. L’epoca più importante per rilevare e studiare la base neuropatologica dell’autismo risulta essere quella della vita prenatale e dei primi tre mesi dopo la nascita. Lo studio del cervello autistico dopo la mezza età è invece di importanza assoluta per capire come aiutare le persone autistiche in età avanzata.

Cooper Mellema e colleghi hanno messo a punto un sistema per una diagnosi MRI di “Disturbo dello Spettro dell’Autismo” basato sullo studio delle architetture dei sistemi di apprendimento profondi, realizzato mediante parametri estratti da 900 soggetti tratti dalla banca-dati IMPAC. I risultati dimostrano la validità di questo sistema, e costituiscono un passo in avanti verso una diagnosi di autismo basata su reperti oggettivi e non affidata, come ancora si fa adesso, a stime del valore di segni e sintomi basate sull’esperienza, e a sintesi soggettive del quadro clinico. [Mellema C., et al. Proc IEEE Int Symp Biomed Imaging AOP – doi: 10.1109/ISBI.2019.8759193, 2019].

 

Scoperte basi biologiche condivise di tratti cognitivi mediante la coincidenza genetica. Guimaraes e colleghi della Radbound University di Nijmegen (Olanda) hanno accertato e dimostrato che l’intelligenza fluida e la flessibilità cognitiva si basano su elementi biologici coincidenti, sia al livello di sistemi neuronici, sia al livello molecolare. L’approccio cross-disciplinare introdotto dai ricercatori fornisce un quadro concreto per la quantificazione guidata dai dati della convergenza biologica fra genetica, funzione cerebrale e comportamento in salute e malattia. [Neuroimage AOP – doi: 10.1016/j.neuroimage.2019.116409, Nov. 27, 2019].

 

La Sindrome Cardiaca di Takotsubo ha un’importante componente cerebrale. Sara Moscatelli, Fabrizio Montecucco e vari colleghi della Facoltà di Medicina dell’Università di Genova hanno realizzato una rassegna della maggior parte degli studi sulla Sindrome di Takotsubo, una forma reversibile di disfunzione ventricolare generalmente caratterizzata da acinesia dell’apice ventricolare in assenza di malattia coronarica ostruttiva e indotta da un improvviso e intenso stress emotivo o fisico che immediatamente innalza il livello delle catecolamine. Il meccanismo mediante il quale le catecolamine o altre molecole non ancora identificate causino disfunzione miocardica non è stato ancora identificato. Gli autori della rassegna, che studiano la Sindrome di Takotsubo da differenti prospettive, sostengono che tale disturbo sia dovuto ad una patologia molto più complessa di quanto si fosse ritenuto in passato, la cui comprensione, oltre all’analisi dei recenti dati genetici, richiederà la definizione del ruolo del cervello nella fisiopatologia. [Moscatelli S., et al. Biomed Res Int. AOP – doi.org/10.1055/2019/6571045, 2019].

 

Ascesso talamico in un paziente recentemente diagnosticato di diabete. Gli ascessi cerebrali sono comunemente localizzati nella corteccia cerebrale e nel cervelletto, mentre la sede talamica è assolutamente rara. Una patologia dentale primaria, associata a deficit immunitario, è considerata fra le ipotesi eziologiche. Kenneth A. Swanson e colleghi hanno descritto un ascesso talamico in un soggetto di sesso maschile con segni clinici di meningite e di recente diagnosticato di diabete. [Cfr. Infect Dis. AOP – doi:10.1155/2019/2719505, 2019].

 

Differenziazione sessuale del cervello: nuova visione dalle nuove scoperte. Con differenze legate alla specie, nei mammiferi le caratteristiche anatomo-funzionali del cervello e del comportamento distintive di ciascun sesso si stabiliscono e si definiscono durante lo sviluppo embrionale e nelle prime fasi della vita post-natale. Per oltre 50 anni la focalizzazione della ricerca è stata diretta sulla produzione di ormoni steroidei gonadici da parte dei feti di sesso maschile, e sull’impatto che questa secrezione interna ha sulla differenziazione dimorfica dell’encefalo. Una crescente consapevolezza dell’importanza dell’insieme di geni del cromosoma sessuale ha, negli anni recenti, notevolmente esteso lo spettro degli oggetti di ricerca analizzati in questo campo; tuttavia, non si è ancora ottenuta l’identificazione di specifici ruoli di singole molecole e la definizione dell’importanza relativa di ciascun fattore nel determinare le differenze sessuali cerebrali permanenti.

Recentemente, l’enfasi sulla trascrittomica ha rivelato una miriade di differenze – spesso sorprendenti – nell’espressione genica in specifiche regioni dell’encefalo maschile e femminile, che possono produrre dimorfismo sessuale, agire con un ruolo di compensazione o fornire differenze sessuali latenti, rivelate solo quando si determinano circostanze che mettono alla prova quell’ambito fisiologico.

Una vera sorpresa, che ha poi suggerito un completo cambiamento di prospettiva nell’inquadramento fisiologico di questo capitolo dello sviluppo cerebrale, è consistita nel rilievo, confermato dalle ricerche condotte in vari laboratori indipendenti, di un ruolo fondamentale svolto da molecole di segnalazione infiammatoria e cellule immunitarie nel determinare la mascolinizzazione del cervello e del comportamento. Dal sistema immunitario materno emergono eventi complessi, rivelati dalla variazione da regione a regione cerebrale delle vie di trasduzione del segnale e delle specifiche cellule immunitarie implicate.

La nuova visione che emerge da questi studi è discussa da Margareth M. McCarthy. [Margareth M. McCarthy, A New View of Sexual Differentiation of Mammalian Brain, J Comp Physiol A Neuroethol Sens Neural Behav Physiol. AOP – 10.1007/s00359-019-01376-8, 2019].

 

Notule

BM&L-07 dicembre 2019

www.brainmindlife.org

 

 

 

                                                                                                 

 

 

 

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